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Crisi o opportunità?

L’isolamento sociale mi ha messa davanti ai cambiamenti e alla crisi ma io l'ho percepito e vissuto come un'opportunità.
L’isolamento sociale mi ha messa davanti ai cambiamenti e alla crisi ma io l'ho percepito e vissuto come un'opportunità.

Come tutte le persone l’isolamento sociale mi ha messa davanti ai cambiamenti e alla crisi.

Ho un vantaggio, quasi un privilegio.

La mia educazione emotiva è iniziata presto e questo mi ha permesso di percepire la parola crisi come opportunità.

Come tutte le famiglie italiane in questo momento sto facendo i conti anche con l’incertezza lavorativa, il calo degli incarichi e dei pazienti ma la mia mente e il mio cuore, fin dal primo lockdown, hanno reagito in modo proattivo.

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Un po’ di Io e un po’ di Noi per arginare la crisi

Per prima cosa mi son messa nell’ottica che il tempo liberato dagli obblighi lavorativi potesse essere tempo tutto mio e ho ricominciato a fare due cose un po’ trascurate. Yoga e meditazione.

Mi sono pure abbandonata a una routine di “home SPA” perché una mente sana si esprime in un corpo sano!

Da un punto di vista relazionale ho messo in atto tutto quello che sapevo poteva essere favorente per la vita col mio compagno.

Anche qui ho un privilegio, conosco le possibili trappole in cui una relazione costretta alla vicinanza può cadere e da anni ho il “dialogo della coppia” come strumento comunicativo che uso tanto quanto lo insegno.

Ci siamo costruiti una alcova erotica fatta di sperimentazioni tattili, di risate, di ricerca usando parte del nostro tempo alla scoperta di noi due.

Abbiamo condiviso lo yoga e alcune serie tv.

Ma soprattutto abbiamo tenuto ciascuno i propri spazi…perché il noi necessita sempre dell’io.

Metà del tempo liberato dal lavoro l’ho dunque dedicato a me e a noi.

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Una nuova me professionale

L’altra metà del tempo l’ho dedicato al lavoro ma in modo del tutto differente. 

Da una parte mi son messa a studiare i nuovi mezzi di comunicazione e socializzazione. 

Dall’altra mi sono messa in gioco usandoli.

Per cui mi sono creata lo spazio di progettazione di un nuovo campo di applicazione delle mie competenze, di realizzazione di nuovi sogni e progetti, e mi sono concessa il tempo di approfondire o proprio di creare dal nulla le competenze che non avevo.

Le spine sono parte della rosa

Per cui tutto rose e fiori nonostante la crisi?

Certo che no.

Ho dovuto fare dei conti e ricostruire il budget famigliare col mio compagno. 

Ho anche passato momenti di sconforto in cui mi sono dedicata al pianto.

E quando col mio amato abbiamo toccato i momenti di “eccesso di presenza” l’uno dell’altra ci siamo anche abbandonati a qualche “vai a stendere”.

Perché le emozioni non vanno umiliate e represse, talvolta è fisiologicamente sano lasciare che si esprimano.

Quello che ho evitato è il sequestro emozionale, cioè farmi rapire da esse.

Credo che la società occidentale ci abbia abituati a due illusioni che sono crollate in questo difficile 2020 destabilizzandoci come individui e come professionisti.

L’illusione di potere tenere tutto sotto controllo e l’illusione che la libertà si sorregga sulle cose materiali ed esterne da noi.

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Forse potremmo sostituire almeno in parte il controllo con la capacità di adattamento, per cui con la flessibilità e la libertà con il sentirci liberi, con atteggiamenti interni, con l’educazione emotiva e con la creatività.

Alla fine, è già andato tutto bene

Se devo fare un bilancio della sola parte professionale di questo momento di crisi posso dire che ho aperto un canale You tube, ho iniziato a collaborare con Sei producendo un paio di articoli alla settimana e una mini guida, ho fatto un ciclo di webinar sull’educazione sessuale, ho iniziato delle dirette Instagram regolari, ho iniziato un progetto con una collega di cui non do informazioni perché sono scaramantica, e ho studiato come non mi capitava dai lontanissimi tempi della scuola superiore.

Mi manca qualcosa? Certo come a tutti mi mancano gli abbracci delle persone, mi manca potere fare i gruppi di breathwork e consapevolezza sessuale dal vivo, mi manca la Grecia.

Ma scelgo di vedere ciò che ho, ciò che grazie al distanziamento sociale ho potuto creare e apprendere.

Tutto il resto, quello che oggi non ho ma vorrei, alimenta il desiderio. 

Chi si occupa di sessualità lo sa bene…metà del piacere è dato dall’attesa.

Anna Bernardi
Dal 1996 sono Infermiera e già dai primi anni di lavoro mi sono accorta che la parte che amavo coltivare del lavoro era quella relazionale La mia curiosità mi ha spinta verso lo studio di modi differenti e integrati del prendersi cura delle persone e il mio incontro con la Dott.ssa Balconi Loredana e il Dott. Alessandro Quadernucci e la loro Accademia del NEI(Integrazione Neuroemozionale) prima, e poi con la Dott.ssa Milena Screm e il suo modello di Breathwork e counseling a mediazione corporea  mi hanno permesso di dare forma e sostanza professionale a questa mia passione. Fra i mille corsi più o meno lunghi di mindfulness, gestione del dolore, comunicazione, master per conduzione di gruppi e gestione delle coppie in counseling ho incontrato la sessuologia che ho approfondito presso una delle più vecchie scuole di sessuologia, il CIS-Centro Italiano di Sessuologia., dove ho conseguito il titolo di Consulente sessuale dando struttura e sostegno a un ambito di cui mi occupavo da anni come professionista e come persona.