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A Natale siamo tutti più…

A Natale siamo tutti più buoni... e se non fosse davvero così? se fosse solo un momento per far emergere la nostra parte egoica?
A Natale siamo tutti più buoni... e se non fosse davvero così? se fosse solo un momento per far emergere la nostra parte egoica?

Una delle frasi che più associamo al Natale è sicuramente la seguente:

“A Natale siamo tutti più buoni”.

Una frase che salta di bocca in bocca, dalla televisione ai cartelloni pubblicitari, tutti usano questo ritornello.

La usiamo da sempre e se ci pensiamo è proprio così che ci sentiamo.

La usiamo da sempre ma forse non ci siamo mai soffermati a pensare cosa quelle sei semplici parole stanno a significare.

Essere “buoni” non ha tempo

Ogni volta che sento quella frase qualcosa mi scava nella testa.

Sarà forse il famoso grillo parlante che vuole dirmi qualcosa?

Quello che non ho mai capito, o che non ho sopportato è limitare uno stato dell’essere in un lasso temporale specifico.

Perchè uno dovrebbe essere buono in un giorno, o periodo, specifico?

Cioè, della serie…

Durante l’anno possiamo essere delle M***E ma a Natale no!

Ecco questo è un condizionamento sociale bello e buono.

Perchè fin da piccoli ci insegnano che durante il periodo di natale bisogna essere buoni con tutti, bisogna aiutare chi è meno fortunato di noi.

Sono giorni particolari dove tutto il bene di cui siamo capaci può essere messo in mostra, per poi tornare ad essere seppellito da tonnellate di letame.

Un pò come non sopporto chi si riempie la bocca di belle parole per il giorno della donna per poi tornare a picchiare e umiliare moglie e madri durante tutti gli altri giorni.

Un mazzo di rose, come un regalo di Natale non funzionano come assoluzione di tutte le colpe.

Sono polemico, lo so!

E va bene così.

Perchè ci sono poche cose che mi danno veramente noia e la finta empatia sociale natalizia è una di queste.

Che sia ben chiaro a tutti e per tutti.

Essere buoni è qualcosa che viene da dentro, dalla nostra concezione della vita.

Non si può essere considerati buoni perché si fanno azioni caritatevoli o perché si lascia da parte il nostro ego per qualche ora.

Per essere buoni serve impegno, costanza, attenzione e soprattutto voglia di condividere davvero la propria vita con gli altri.

babbo natale

A Natale siate voi stessi

Non voglio essere pessimista o rompervi le uova nel paniere delle vostre convinzioni.

Voglio che allenate la vostra intelligenza emotiva, che siate sinceri con voi stessi e con i vostri cari.

Anche perché loro vi vedono, sentono e vivono durante tutto l’anno, quindi se siete seguaci dell’essere buoni solo a natale, loro se ne accorgono.

Essere buoni, secondo me, significa principalmente trattare gli altri come vorreste essere trattati voi, o anche meglio.

Quindi a Natale siate voi stessi, state vicino ai vostri cari e fategli sentire il vostro amore, anche in un periodo difficile come questo.

Un periodo che ci costringere a stare lontani, che ci chiede di rinunciare alle nostre tradizioni.

Il cambio di paradigma è sempre qualcosa che trovo molto importante.

Perché ci fornisce l’occasione di far emergere la nostra parte migliore.

Festeggiare il Natale non significa pranzi e regali.

Significa essere vicini emotivamente.

Quindi anche una sola telefonata piena d’amore può essere il regalo migliore da fare.

natale in famiglia

Il Natale può essere la migliore occasione per imparare

Se c’è una cosa che ho imparato è quella di imparare dall’esperienza.

Se durante le feste siamo capaci di essere buoni significa che possiamo esserlo anche durante tutto il resto dell’anno.

Quindi passato il Natale, fermatevi a pensare a quello che avete provato, a come vi ha fatto sentire essere buoni.

Non sarebbe bello poter vivere quelle sensazioni durante tutto l’anno?

Non credete che il mondo abbia bisogno della vostra parte migliore?

Certo potrebbe volerci impegno e un pò di fatica iniziale.

Ma alla fine dei conti ricordatevi che le persone che vi stanno accanto si ricorderanno di voi per le emozioni che gli lascerete e non per i regali costosi o i brevi momenti di benessere.

Un buon Natale a tutti voi, con la speranza che questo sia l’inizio di una vita dove essere buoni sia la normalità e non una ricorrenza.

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Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.