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Riserva naturale della Marcigliana: un tesoro deturpato

La riserva naturale della Marcigliana costituisce il tipico paesaggio fatto di pascoli e ruscelli; ma oggi lo scenario è cambiato.
La riserva naturale della Marcigliana costituisce il tipico paesaggio fatto di pascoli e ruscelli; ma oggi lo scenario è cambiato.

Il sito “Marcigliana in rete” descrive la riserva naturale omonima ubicata a nord est della Capitale così:

Lasciato alle spalle lo stress del traffico cittadino, si accede in un territorio di antica vocazione agricola, rimasto magicamente immutato. Un esempio di Agro Romano che contribuisce ad una visione di un futuro auspicabile, dove può essere appagata la necessità di aria e luce, godendo dei suoi incantevoli paesaggi e della sua antica storia. Concedendoci un frammento di vita migliore. 

Ed è così che io ricordo quel luogo.

Quando abitavo a Roma, negli anni ’90, gli abitanti della zona di Montesacro Alto facilmente raggiungevano la Marcigliana per qualche ora di svago.

Strette stradine che attraversavano immense distese di campagna.

Uno zainetto e una bici ed era assicurata una bella scampagnata.

Qua e là si vedevano sparsi resti archeologici: tra questi la città latina di Crustumerium.

marcigliana

Intorno agli anni ’80 infatti gli scavi hanno portato alla luce un monumentale tracciato viario che attraversava la città, resti di fortificazioni e, intorno all’insediamento, numerose tombe di grande interesse, con corredi risalenti fino alla prima età del ferro.

Insomma un tuffo nella storia preromana.

Infatti con i suoi 4.696 ettari, la Riserva naturale racchiude in sè realtà naturalistiche, storiche, socioculturali e produttive di notevole rilevanza.

Costituisce il tipico esempio del paesaggio noto come Campagna Romana, caratterizzato dai pascoli, macchie, ripiani tufacei e da ruscelli nascosti tra le valli.

Oggi lo scenario della Marcigliana è completamente diverso

Dalle denunce dell’associazione ambientalista Alfa, si evince che il sito è diventato piuttosto uno spazio deturpato da una miriade di rifiuti di ogni genere: dagli elettrodomestici ai sacchi di materiali edili; dai mobili ai sanitari. 

L’oasi felice è diventata una discarica a cielo aperto.

Un degrado totale, oltretutto aggravato dalle continue presenze di incontri a luci rosse.

Che peccato!

marcigliana

Quello che demoralizza di più è che, nonostante l’impegno dell’associazione Alfa a ripulire periodicamente il luogo e l’installazione di telecamere lungo la via principale, la riserva è sempre più danneggiata.

A questo punto non è chiaro chi dovrebbe occuparsi della conservazione di un’area così preziosa.

L’ente parco Roma Natura non ha dubbi: è il Comune, proprietario dell’area pubblica, a dover provvedere alla manutenzione del sito.

L’ente infatti ha il compito di vigilare e controllare l’area, predisporre esposti laddove ci siano atti illegali, ma l’intervento è a cura del Municipio.

Il Comune, in particolare l’assessorato alle politiche del verde, a riguardo non dà nessun chiarimento.

Rimane il fatto che la situazione è drammatica.

Nessuno interviene.

I vandali continuano a deturpare, le associazioni con le poche forze che hanno cercano di rimediare.

Intanto i colpevoli rimangono impuniti e chi ne fa le spese sono quei romani che credono di avere ancora un tesoro sotto casa. In realtà è così.

Roma è una continua scoperta di tesori millenari, naturalistici, antropologici. Ma la mediocrità culturale che impoverisce il substrato della società auspica alla distruzione della memoria storica piuttosto che alla conservazione di essa.

E qua il problema diventa senza soluzioni!

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Francesca Barbagiovanni
Sociologa ed esperta di comunicazione no profit. Ha condiviso la maggior parte della sua vita lavorativa con il terzo settore, coordinando attività socio-educative e progettando ambiti di intervento di integrazione sociale e lavorativa di minori e adulti svantaggiati. Tra le esperienze di maggior rilievo: coordinatore di attività socio-educative ed educatore professionale nell’ambito del centro diurno socio-educativo per disabili il Pineto (art.60 l.reg.2007) nella città di Trani Formatore di comunicazione nella relazione di aiuto con utenti disabili nell’ambito del progetto di Formazione csv 2014 dal titolo ”disabili e sessualita’ …un amore impossibile? Attività di monitoraggio ed intervento, in qualità di orientatore di famiglie in difficoltà, in collaborazione con i servizi sociali del comune di Trani . Saggista del “Terzo settore e il concetto di rete: costruzione sociale di un modello condiviso”, inserito nel volume Noi pubblicamente- edito da pensa multimedia-febbraio 2013 Moderatore di focus group su famiglia e disabilità nell'ambito di progetti della regione Puglia- associazionismo familiare 2009 E per concludere studio e monitoraggio delle famiglie nell'ambito del Censimento permanente della popolazione.