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garko vs signorini coming out grande fratello vip
garko vs signorini coming out grande fratello vip

Coming out: fai uscire la tua voce

Fare coming out significa far uscire la propria voce. Non è semplice, ma è l'unico modo per ritrovare la verità e ri-svegliarsi. E non è solo questione di cachet: ci vuole tanto coraggio.
Fare coming out significa far uscire la propria voce. Non è semplice, ma è l'unico modo per ritrovare la verità e ri-svegliarsi. E non è solo questione di cachet: ci vuole tanto coraggio.

Le parole non servono, quando parla il cuore.
Quando trema la voce e sudano le mani.
Le parole servono a riempire, non solo a farsi capire.

Gabriel Garko – coming out GF VIP20 02

Il COMING OUT fa sempre audience anche se in realtà far uscire la propria voce è il modo migliore per urlare chi sei!

Gabriel Garko non è certo uno dei miei attori preferiti e, talvolta ho anche dubitato di annoverarlo sotto tale categoria. Ma sicuramente è un uomo, un essere umano. Una persona che, come tutti, ha affrontato le sue battaglie, gestito i suoi demoni e indossato maschere.
Quelle maschere che per convenienza o per paura, nel mondo dei riflettori (e non solo) indossiamo per proteggerci, alla fine, dalla verità.

“La verità”…è questa che cerca Dario (sembrerebbe questo il nome vero di Gabriel) nelle parole di quella lettera che in diretta dal GF VIP ha raccontato tra sospiri e singhiozzi, sguardi bassi e pugni stretti.

I segreti non hanno bisogno di parole

Premetto che non guardo la Tv da diversi anni e che anche prima, tranne nel periodo adolescenziale, non seguivo programmi strappalacrime che “ti cambiano la vita”.

Certi programmi, in realtà, cambiano proprio la percezione della realtà: ti fanno vivere in una esistenza parallela in cui è la vita degli altri al centro e tu ti ci nascondi dentro per non pensare, riflettere e ragionare su quello che invece è dentro di te.

I Social sono un rifugio in cui tu non sei tu ma sei una facciata; sei un pezzo in un museo e non sempre sei l’originale.

A volte i Social sono una favola, quella favola che Gabriel racconta senza tanti giri di parole e che, come nella Bella Addormentata, finisce col risveglio.

Cosa vuol dire in fondo RI-SVEGLIARSI?

Ri-svegliarsi significa che da piccoli eravamo vivi, veri e vittime di un mondo che ci vuole assopiti, addormentati, zitti. Anche davanti alla verità!

Ri-svegliarsi significa, che poi, attraverso pugni e dolore, dettati da esperienze forti, ci svegliamo di nuovo e capiamo che in fondo lo siamo sempre stati. 
Avevamo solo paura di aprire gli occhi di nuovo.

In quella lettera si parla di ritrovare sé stessi, scoprire di nuovo la propria forza e vivere la propria vita in libertà, senza catene e senza maschere.

Ecco che in poche righe sofferte, da uno stato emotivo palesemente sincero e autentico (il “non verbale” non mente!), Gabriel dichiara di volersi liberare da un “segreto” che per troppo tempo lo ha tenuto in scacco.

Fin qui, nonostante un po’ di malinconia, non ho visto grosse falle.

I segreti non hanno bisogno di parole.


Per me poteva finire qui: una bella lettera, un’emozione forte che passa e una riflessione autentica sulla propria vita. 

Nel coaching spesso utilizziamo il racconto personale come strumento di purificazione: scrivere è il mezzo più semplice per liberarsi dai pesi e dalle zavorre poiché si trasferiscono i pensieri confusi su carta, trasformandoli in azione e di conseguenza scaricando l’energia elettrica (questo è un pensiero) all’esterno.

Poi arriva lui, Mr Signorini che col “non verbale mascherato” aspetta il coming out, la carrambata: “Qual è il segreto di pulcinella?! Gabriel non puoi rovinarmi così! Dillo in mondovisione! Fammi fare il record!”.

E qui, il piccolo Dario si fa avanti: e si vendica di tutta la finzione che lo ha nascosto, di tutta la meschinità e scarsa sensibilità che sinora era stata vissuta.

Il piccolo Dario trasforma un pubblico di lobotomizzati a bocca aperta in persone intelligenti:il suo segreto non ha bisogno di parole.
E’ palese, intuibile e soprattutto poco importante.
Non è rilevante il fatto, è importante il perché, il motivo di questa sofferenza e finzione, causa del suo malessere.

Che sia gay o no, è la parte stupida, la parte che fa audience.

Ma Signorini insiste, vuole lo scoop!
E allora il piccolo Dario fa l’inaspettato: “non credo che ci sia bisogno di spiegare, le persone intelligenti capiscono”.
Sì, perché siamo tutti intelligenti, se usiamo la testa e il cuore.

Siamo tutti svegli se decidiamo di esserlo.

Sappiamo tutti come fare se ci impegniamo a fare la nostra parte.

La domanda non è: Sei gay Gabriel oppure no? Bisex o etero? Attore o…

La domanda è: quanto ancora vuoi dormire?  
Quante maschere ancora vuoi indossare?
Quanto ancora quella scelta, decisione importante vuoi far aspettare? 

Ognuno di noi ha la possibilità di fingere di vivere una vita felice e soffocare il proprio bambino interiore che sa com’è il mondo da svegli oppure lasciare gli occhi chiusi, tirare su la coperta della vergogna e continuare a resistere nel Truman Show della paura.

E poi ognuno di noi ha un’altra scelta: quella di stare nella vita.
Di lasciar fluire la nostra essenza, in modo libero e leggero… senza maschere e pesi, senza finzioni o riflettori.
Quella di esistere in modo autentico e far uscire la propria voce, pura e cristallina.
Quella voce che da bambini esce e non resiste, si diverte e non ha paura, gioca e sorride a quella vita che ognuno di noi si merita.

Gabriel Garko – coming out GF VIP20 02

Emanuela Caiano
Esiste l'esempio. Esiste l'emozione. Esiste un nuovo modo di educare attraverso l'ispirazione. La mia missione? aiutar le persone a liberare il proprio potenziale attraverso la scoperta delle infinite risorse che risiedono dentro di sé.