Il Monte bianco, con i suoi 4800 mt è la montagna più alta d’europa e si trova esattamente sul confine tra Italia e Francia.
Oddio, il confine non è molto chiaro, visto che da svariati anni assistiamo a piccole scaramucce diplomatiche tra i due paesi.
Provvedimenti, dichiarazioni e incontri diplomatici per determinare dove una linea immaginaria possa passare, senza mai arrivare ad una vera soluzione.
In anni abbiamo assistito anche a provvedimenti quasi goliardici, come quello del sindaco di Chamonix che nel 2015 cercò di “bloccare” l’accesso al ghiacciaio del gigante.
Goliardico come gesto perché aveva messo delle transenne con lucchetti… della serie che per non mangiare una torta la metto dentro una scatola aperta.
Bene ma non benissimo, come direbbe il poeta.
L’ultimo provvedimento francese potrebbe però aprire una crisi diplomatica vera perché sconfina oltre i confini e si arroga il diritto di gestire la vetta del monte bianco.
Questo, a livello teorico, sarebbe un problema, perché la sovranità degli stati è sovrana sul loro territorio, quindi non sono tollerabili ingerenze esterne.
Qui però entra in gioco il nostro senso critico, cioè la nostra capacità di analizzare una notizia, andare oltre le apparenze e vederne la struttura profonda.
Cioè in parole povere, leggere cosa dicono i provvedimenti francesi e solo dopo esprimere un opinione.
Il monte bianco è “solamente” una montagna, quindi non rientra dentro nessuna tutela specifica, cosa che ha fatto molto gioco a tutti i vari imprenditori che negli anni lo hanno trasformato in una meta turistica.
I francesi, nel tentativo di proteggere una delle ultime grandi vette dall’ignoranza umana, hanno creato gli APHN (arrêtés de protection habitats naturels).
Questi sono dei provvedimenti che mirano a “proteggere in modo specifico habitat naturali in quanto tali, indipendentemente dalla presenza di specie protette da misure normative”.
Cioè sono dei provvedimenti che garantiscono protezione ad ambienti naturali rari che non hanno legislazioni specifiche applicabili.
Halleluja dico io!

Finalmente qualcuno che comprende che i siti naturali vanno protetti e non sfruttati.
Le montagne andrebbero rispettate, sono uno dei luoghi ancora abbastanza liberi dalla frenetica vita cittadina; luoghi dove camminare significa trovare momenti di pace interiore.
Ed invece sono diventati luoghi di cafonaggine sociale estrema.
Costruzioni ed edifici che disturbano i profili idilliaci delle montagne.
Carovane di turisti che “conquistano” le ardue vette, più per gita che per reale interesse
Stormi di paracadutisti che si gettano sulle colline innevate di neve distruggendone le perfette forme.
E poi aerei che atterrano, quintali di rifiuti, impianti sciistici che distruggono l’ecosistema, innalzano le temperature e compromettono drasticamente il permafrost dei ghiacciai perenni.
Quindi se qualcuno ha la forza di fare provvedimenti che tutelano questi luoghi io sono solo contento
E che questa presa di posizione sia francese o italiana a me, veramente, non importa nulla.
Certo qualcuno dirà che i provvedimenti francesi vanno ad impattare anche su parti del territorio italiano
E quindi?

Cioè se un vicino, vedendo che la mia casa va a fuoco, entra per spegnere l’incendio io lo ringrazio, non mi metto di sicuro a fargli la morale.
L’italia in questo momento sembra preferire la morte del monte bianco piuttosto che vergognarsi di non aver pensato prima ai provvedimenti fatti dai francesi.
Usiamo la testa per allenare il nostro senso critico.
Usiamo il cervello per comprendere che di mondo ne abbiamo solo uno e non siamo in un videogame dove possiamo cominciare una nuova partita.
Accendiamo il nostro pensiero e per una volta mettiamo da parte le nostre idee accettando con piacere gli sforzi fatti da altri.
Il nostro cieco patriottismo rischia di farci compromettere l’ecosistema del monte bianco, quindi sarebbe il caso di iniziare a pensare come umanità più che come nazione.
Perché alla fine che si chiami Monte bianco o Mont blanc a me sinceramente non importa.
Quello che voglio e che alzando gli occhi la sua vetta possa essere ammirata anche dai miei figli molti anni da adesso.