Le sfide per i leader non finiranno con un vaccino.
I problemi sociali che da tempo stanno sotto la superficie stanno sollevando domande e criticità che dureranno a lungo dopo la fine della pandemia.
Il contratto sociale implicito tra istituzioni e stakeholder è giustamente messo in discussione.
Gli individui sono preoccupati e stressati: molti non credono di essere ascoltati dai loro leader / datori di lavoro o di essere trattati in modo equo e uguale.
E come indica una recente ricerca, queste tendenze erano già latenti e sono state semplicemente accentuate da COVID-19.
L’Edelman Trust Barometer dichiara che il 77% degli intervistati statunitensi (a febbraio) concorda sul fatto che le grandi aziende si siano rese colpevoli di realizzare un rapido profitto.
L’aggiornamento di maggio 2020 indica che solo il 38% degli intervistati globali ritiene che il business stia “andando bene o molto bene” nel mettere le persone prima dei profitti.
La convinzione dei millennial che il business sia “una forza del bene” diminuisce gradualmente: solo il 51% dei millennial lo afferma rispetto al 76% di tre anni fa.
Durante la pandemia solo il 41% dei millennial ritiene che il business stia avendo un impatto sociale positivo a livello globale.
Numeri a parte, l’elemento chiave di questa faccenda è sicuramente la fiducia.
Le caratteristiche dell’affidabilità, del trasmettere sicurezza impongono di fare scelte che investono nelle relazioni, questo è il vero valore reciproco.
La fiducia è uno scambio tangibile di valore, infinitesimale e soprattutto umano, in diverse sfaccettature.

Ma ci fidiamo dei nostri leader?
COME POSSIAMO AUMENTARE LA FIDUCIA E INVESTIRE NEL RICOSTRUIRE UN SENSO DI SICUREZZA?
Lo scrittore britannico George Eliot afferma che “coloro che si fidano di noi ci istruiscono” : per costruire, continua, la fiducia con i nostri stakeholder – comprendere le loro preoccupazioni e le loro priorità – è necessario tirare fuori diversi elementi.
Questi possono essere semplificati nella volontà di ascoltare, in quella di imparare e nell’abilità di comunicare e confrontarsi.
Costruire fiducia significa anche fare scelte quotidiane consapevoli, e soprattutto di agire in base a quelle scelte .
Per fare questo occorre fiducia reciproca.
Quando noi leader ci fidiamo dei nostri collaboratori, entriamo in uno scambio proattivo e potenziante che genera opportunità: il leader dimostra affidabilità, i collaboratori ci sostengono e rafforzano le nostre scelte strategiche e innovazioni.
La fiducia reciproca genera nuove visioni, orizzonti e possibilità e rende attraversabile il cambiamento, anche quello più critico e difficile.
I leader aziendali che saranno aperti e disponibili a riconoscere ciò che non sanno, ad affrontare limiti e vulnerabilità , avranno maggiori probabilità di creare fiducia, rispetto a chi erroneamente credono che la loro più grande fonte di influenza sia la conoscenza, o almeno agiscono come se sapessero.
Un leader che ammette l’errore non ha prezzo: rafforza fiducia, espone sicurezza e determinazione e genera esempio positivo nell’intera organizzazione.
Non c’è modo migliore di guidare ed essere responsabili ammettendo i propri errori, chiedendo scusa e con trasparenza, agire cercando la soluzione.

Intento positivo e azione proattiva
Le buone intenzioni sono il primo passo di una leadership efficace: poi servono i fatti, le azioni , i comportamenti.
L’intento è solo una promessa.
Il leader di oggi deve essere in grado di mantenerla in modo competente, affidabile e capace.
La vera sfida poi, è essere in grado di farlo nelle aree (fisiche, emotive, digitali o finanziarie) che contano di più per i loro stakeholder in quel dato momento.
Da questo deriva una capacità essenziale: l’empatia.
La capacità di connettersi come esseri umani sarà il vero ingrediente speciale per i leader che aspirano ad essere considerati affidabili.
Saper riconoscere i bisogni e le diverse esigenze del proprio team, offrire trattamenti speciali per ciascuno e potenziare valorizzando i talenti individuali .
Ciò richiede diverse competenze comunicative, tra cui quella di saper comprendere cosa è importante per gli altri e come poterli aiutare a raggiungerlo.
Leader del futuro
Tutte queste valutazioni servono ad affrontare quello che avverrà e non a confrontarci su ciò eravamo prima degli eventi del 2020.
La vecchia normalità ormai è esosa.
E’ necessario co-creare una normalità migliore, evoluta più flessibile.
La fiducia sarà la base del nuovo futuro perché consente alle parti interessate di credere nell’organizzazione e nella sua missione, nella sua competenza per avere successo e nel suo intento di “fare del bene”, di essere grandi leader!
Nel nostro percorso trasformativo dedicato alle aziende infatto è dedicato un intero modulo a questa nuova forma di leadership.
Porsi domande scomode, difficili e potenzianti ci consentirà di tracciare un percorso in avanti, di organizzare e dare la priorità ai nostri prossimi passi intorno alla fiducia e di renderla concreta ed efficace all’interno della stessa organizzazione.
Da questa nuova realtà sono convinta emergeranno figure più professionali, responsabili e coraggiose che, nel caso di scelte difficili o situazioni critiche da gestire, saranno più integre,convinte e determinate ad agire.
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