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Seni e corpi social(mente) negati

Potranno rimanere su Instagram le immagini di nudo dove i seni sono avvolti dalle braccia o coperti dalle mani. Una vittoria?
Potranno rimanere su Instagram le immagini di nudo dove i seni sono avvolti dalle braccia o coperti dalle mani. Una vittoria?

Potranno rimanere su Instagram le immagini di nudo dove i seni sono avvolti dalle braccia o coperti dalle mani.

La piattaforma cambia le regole della nudità grazie alla battaglia della modella curvy Nyome Nicholas Williams.

Una vittoria?

Più che altro un piccolo passo.

Williams corpo

La battaglia della Williams è stata ed è una battaglia per abbattere le discriminazioni sui corpi plus size e neri nei social ma di questo primo piccolo passo ne potremo usufruire tutti. Cosa che capita spesso con le battaglie sui diritti civili e umani.

In realtà i seni di cui si parla sono

i quelli delle donne.

Gli uomini possono stare a torso nudo sui social da sempre.

Il seno delle donne è sessualizzato, quello degli uomini no.

La società occidentale riesce a essere pornografica ma sessuofobica in contemporanea.

La società occidentale fa del culto del corpo magro e sodo, giovane, spesso bianco, mai malato e capace di essere sempre attivo (e produttivo), il sacro Graal dei tempi moderni. Lo fa in modo democratico e non sessista: vale per tutte le identità di genere.

Allo stesso tempo è una società dove la corporeità, il nudo, il contatto e la conoscenza del corpo sessuale ed erotico deve essere inserita come potenzialmente pornografica sui social oltre che nella vita non virtuale per non urtare le sensibilità “soprattutto dei minori”.

Certo perché l’esibizione di adulti che litigano in interminabili post con insulti, parolacce e minacce reciproche fa proprio bene alle giovani menti ed è meno pericolosa di un seno e un capezzolo!

Non sia mai che il giovane si ecciti, che il fanciullo si faccia e ci faccia domande oppure che apprenda che i corpi, anche nudi, non sono oggetti sessuali ma soggetti umani con le loro diversità.

Pochissimi giorni fa una delle mie colleghe è stata “richiamata” dal social perché aveva diffuso un video sull’autopalpazione per la giornata sulla prevenzione del cancro al seno. Pensate un po’…in quel video vi erano dei seni! Non arance, mele o pere con cui fare tutorial poco probabili. Seni di donne normali, di tutti i tipi, di tutte le età.

Siamo un po’ all’assurdo e, stavolta si, al perverso.

seni

E allora che fare?

Intanto, insistere con battaglie come quella della Williams o quella della mia collega (#nonsiamoarance)

e poi creare cultura ed educazione intelligente.

Io propongo i miei 4 punti essenziali:

  1. I corpi sono l’espressione di ciò che siamo e del momento di vita che viviamo. Prendersi cura del proprio corpo e del proprio benessere non è tendere a un ideale di bellezza irraggiungibile e frustrante ma è sviluppare tutte le nostre potenzialità umane portandole nel mondo con un corpo che ci sostiene nella nostra espressione.
  2. Il corpo non è un oggetto. Né del peccato né del piacere. Il corpo è un soggetto e come tale ha bisogno di maturare consapevolezza, abilità e competenze per autodeterminarsi.
  3. Nudo non è sessuale e ancora meno pornografico. Vulva, pene, sedere, seni non sono strumenti pornografici sono parti del corpo con valore erotico e sessuale quando e se inseriti in un momento sessuale. Se no sono parti del corpo.
  4. La sessualità umana è una cosa bella e pulita che esiste e ci accompagna durante tutto l’arco della vita, un aspetto della vita naturale e molto importante che ha bisogno di educazione.

Molto prima dei social del seno si scriveva così, magari potremmo partire da qui.

Cerbiattini le tue mammelle

Gemelli di gazzella

Tra i gigli alla pastura

Il Cantico dei Cantici (libro del canone della Bibbia)
Anna Bernardi
Dal 1996 sono Infermiera e già dai primi anni di lavoro mi sono accorta che la parte che amavo coltivare del lavoro era quella relazionale La mia curiosità mi ha spinta verso lo studio di modi differenti e integrati del prendersi cura delle persone e il mio incontro con la Dott.ssa Balconi Loredana e il Dott. Alessandro Quadernucci e la loro Accademia del NEI(Integrazione Neuroemozionale) prima, e poi con la Dott.ssa Milena Screm e il suo modello di Breathwork e counseling a mediazione corporea  mi hanno permesso di dare forma e sostanza professionale a questa mia passione. Fra i mille corsi più o meno lunghi di mindfulness, gestione del dolore, comunicazione, master per conduzione di gruppi e gestione delle coppie in counseling ho incontrato la sessuologia che ho approfondito presso una delle più vecchie scuole di sessuologia, il CIS-Centro Italiano di Sessuologia., dove ho conseguito il titolo di Consulente sessuale dando struttura e sostegno a un ambito di cui mi occupavo da anni come professionista e come persona.