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Il discorso perfetto non esiste.

Parlare significa esporre dei contenuti attraverso una forma che sia comprensibile da chi ci ascolta. Spesso, anche quando abbiamo dei contenuti interessanti, non siamo efficaci nella nostra comunicazione perché sbagliamo la forma con la quale ci esprimiamo
Parlare significa esporre dei contenuti attraverso una forma che sia comprensibile da chi ci ascolta. Spesso, anche quando abbiamo dei contenuti interessanti, non siamo efficaci nella nostra comunicazione perché sbagliamo la forma con la quale ci esprimiamo

Fare un discorso significa esporre dei contenuti attraverso una forma che sia comprensibile da chi ci ascolta. Spesso, anche quando abbiamo dei contenuti interessanti, non siamo efficaci nella nostra comunicazione perché sbagliamo la forma con la quale ci esprimiamo; quindi se noi conoscessimo perfettamente come si costruire un discorso quanto potremmo essere efficaci nella nostra comunicazione? Questo articolo vuole cercare di rispondere alla seguente domanda:

Scherzando si può dire tutto, anche la verità.

Siogmund Freud

È possibile fare un discorso perfetto senza nessun contenuto?

Will Stephen è riuscito a rispondere perfettamente a questa domanda e, nel video seguente, potrete ammirare tutta la sua bravura.

Finito il discorso tutti a ridere per come ha messo in ridicolo chi parla da un palco, tutti ad elogiare le capacità comunicative di Will, tutti a dire che ha solo spiegato come si parla, e poi, lentamente, la magia finisce e iniziamo a comprendere realmente la grandezza di quello che abbiamo visto.

Questo ragazzo in soli cinque minuti ha smontato anni di ricerche e teorie sul public speaking, e quello che ha fatto può essere considerato una rivoluzione e forse nemmeno lui ha realmente compreso l’importanza del suo gesto.

Will ha parlato per cinque minuti senza introdurre un solo contenuto, ma parlando esclusivamente delle struttura di una comunicazione perfetta; o almeno è quello che ci ha fatto credere! Perché se si osserva attentamente questo speech possiamo estrapolare i seguenti contenuti non detti:

l’emotività

Tutto il discorso è centrato sull’emotività di Will, che grazie ad essa riesce a portarci dentro al mondo che sta costruendo per noi, e che ci permette di provare empatia con lui. Essendo le emozioni la forma comunicativa più antica (ed essendo una comunicazione non esclusivamente umana) saperle usare nelle nei nostri discorsi permette di aumentare esponenzialmente la loro funzionalità.

la comunicazione non verbale

Che come sappiamo è divisa in paraverbale e fisionomia, racchiude il 93% di tutta la comunicazione; questo ci dice che passiamo più informazioni con i gesti, il tono e il ritmo della voce, le espressioni e le pause che con il significato delle parole.

la sicurezza

Perché come ci racconta la PNL, sono i nostri interlocutori a definire se la comunicazione è stata efficace; quindi più siamo sicuri di quello che stiamo facendo più le persone davanti a noi saranno influenzate dalla nostra preparazione e quindi percepiranno una comunicazione più funzionale.

la preparazione

Perché non dobbiamo farci ingannare dalla prova d’attore che ha fatto Will, lui si è preparato per tanto tempo prima di affrontare questo speech. se osservate il video non noterete mai momenti di indecisione, cosa molto rara quando si improvvisa, quindi nella sua mente stava seguendo un copione scritto e pensato per far emergere il meglio dalla sua comunicazione.

Discorso con sé stessi

Il più grande merito di Will Stephen non è quello di averci fatto vedere come si può fare un discorso perfetto senza introdurre nessun contenuto, perchè lui ha introdotto tanti contenuti, solo che non si trattava di contenuti classici, cioè contenuti riferibili a teorie o a idee. Ci ha fatto anche vedere che se sei bravo e se conosci la struttura delle comunicazione non è importante cosa dirai ma come lo dirai.

Quindi vi esorto a portare ancora più attenzione alle comunicazioni che vi circondano, perché spesso siamo più attratti da come le persone parlano più che da quello che dicono; e per questo negli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale le Fake News, perchè lavorano sullo stesso principio: non è importante quello che viene detto ma come viene detto.

Se vogliamo combatte questa banalizzazione della comunicazione dobbiamo riprenderci il nostro senso critico e andare sempre più dentro la comunicazione fino a trovare il contenuto alla base per poi poterlo analizzare, e solo a quel punto decidere se è degno o meno della nostra attenzione.

La natura ci ha dato due orecchie ma una sola lingua, per la ragione che siamo tenuti più ad ascoltare che a parlare.

Plutarco
Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.