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Sessualità sacra: uno strumento di consapevolezza

La sessualità può essere uno strumento evolutivo? Può essere un'occasione di educazione di noi stessi e di consapevolezza?
La sessualità può essere uno strumento evolutivo? Può essere un'occasione di educazione di noi stessi e di consapevolezza?

La domanda di questo articolo è: può la sessualità essere uno strumento evolutivo?

La risposta è: alla grande!

Sacra Sessualità

Anzi la sessualità ha da sempre una dimensione sacra in tantissime (non me la sento di dire tutte) le culture.

Molte persone avranno sentito parlare di Tantra e forse anche di Neo-Tantra, ma non occorre andare in India o ad un ritiro di pratiche neo-spirituali per comprendere che la sessualità è anche una via di accesso a qualcosa che trascende l’ego, che, in qualche modo, ci può portare a consapevolezze molto più profonde di noi e del mondo.

sessualità

“Trascinami con te nella tua corsa/Nelle tue stanze fammi entrare o re.

Dove godremo e avremo gioia insieme/Inebria il tuo amore più del vino. Le amanti desiderose”

sono versi contenuti in un libro della Bibbia non in un libretto erotico o in un tomo yogico.

Il Cantico dei Cantici ci porta, o ci potrebbe portare, in quella dimensione in cui la sessualità assume proprio questa caratteristica di ricerca profonda di noi stessi partendo dal piacere e da gesti erotici.

Quando esploriamo la sessualità noi, per dirla in parole semplici, andiamo ad esplorare uno degli aspetti nucleari, essenziali, di noi stessi e di chi con noi è coinvolto in questa esperienza.

Vorrei precisare una cosa: non sto parlando di sublimazione, di sessualità mentale, di religione, di amore romantico.

Pratiche in azione per una sessualità consapevole

Sto parlando proprio di potere usare i gesti erotici, le pratiche, le posizioni, le relazioni e gli incontri anche come ricerca di consapevolezza.

E per essere più chiara vi faccio un esempio.

Prendiamo la posizione più bistrattata dell’arte erotica. La posizione del missionario.

Possiamo usarla per un fugace incontro, una mattina di risveglio in cui abbiamo poco tempo.

Oppure possiamo affrontarla portando la nostra attenzione a tre cose:

  1. la lentezza dei nostri gesti prima dell’atto di inserimento
  2. l’intimità dell’incontro visivo visto che il detto “gli occhi son lo specchio dell’anima” non è tanto lontano dalla realtà
  3. la vulnerabilità del contatto fra corpi, in particolare addome e torace che simbolicamente sono una porta di accesso agli organi interni.
sessualità

Nei miei corsi sulla sessualità atipica dico sempre che la più grande trasgressione alla vita di oggi, fatta di individualismo, di solitudine e spesso di egoismi, che possiamo attuare con la sessualità è abbandonarci alla missionaria guardando e facendoci guardare senza veli.

Dunque, anche del più semplice gesto erotico possiamo farne una esperienza di consapevolezza.

La consapevolezza nella nostra vita ha lo scopo di farci vivere meglio con noi stessi e con gli altri.

Sapere che quando sono sudata e spettinata, che quando la mia faccia si deforma per lo spasmo del piacere, che quando emetto suoni convulsi o entro in un profondo silenzio perché immersa nell’esperienza corporea così tanto da perdere il verbo, sono comunque accettata, amata, se non addirittura venerata da chi sta facendo con me quella esperienza; è un tonico per l’autostima più forte di mille corsi e mi fa conoscere che cosa vuol dire essere autentica più di cento manuali.

Diventare saggi con l’arte amatoria

L’altro grande vantaggio di dare spazio a questo aspetto della sessualità è che prolunga nel tempo la nostra passione, il nostro desiderio e la nostra capacità di fare all’amore.

Sto parlando per chi mi chiede sempre come si fa a invecchiare facendo ancora del buon sesso.

Se ci affidiamo alla prestazione, alla performance, è facile fallire.

sessualità

Se ci affidiamo alla conoscenza delle mille sfumature di Eros e alla curiosità di conoscere noi e gli altri allora possiamo davvero portare la sessualità fino all’ultimo nostro respiro.

In qualche modo invecchiando si porta nel mondo la nostra esperienza offrendo a chi verrà dopo di noi quella che chiamiamo saggezza e che per me significa semplicemente condividere come abbiamo fatto a superare gli ostacoli, a sorridere di fronte alle difficoltà, a godere di alcune giornate e a piangere su altre, o come abbiamo accettato di noi le parti che non ci piacevano poi tanto.

La sessualità, se le diamo l’occasione, può sia aiutarci a diventare vecchi saggi sia a diffondere saggezza.

La sessualità sacra o la sessualità evolutiva come preferisco chiamarla io è poco nota, spesso stigmatizzata ma è una grande occasione di educazione di noi stessi.

Ne vale la pena.

Vieni a dormire con me: noi non faremo l’amore, sarà lui a farci.

Julio Cortázar

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Anna Bernardi
Dal 1996 sono Infermiera e già dai primi anni di lavoro mi sono accorta che la parte che amavo coltivare del lavoro era quella relazionale La mia curiosità mi ha spinta verso lo studio di modi differenti e integrati del prendersi cura delle persone e il mio incontro con la Dott.ssa Balconi Loredana e il Dott. Alessandro Quadernucci e la loro Accademia del NEI(Integrazione Neuroemozionale) prima, e poi con la Dott.ssa Milena Screm e il suo modello di Breathwork e counseling a mediazione corporea  mi hanno permesso di dare forma e sostanza professionale a questa mia passione. Fra i mille corsi più o meno lunghi di mindfulness, gestione del dolore, comunicazione, master per conduzione di gruppi e gestione delle coppie in counseling ho incontrato la sessuologia che ho approfondito presso una delle più vecchie scuole di sessuologia, il CIS-Centro Italiano di Sessuologia., dove ho conseguito il titolo di Consulente sessuale dando struttura e sostegno a un ambito di cui mi occupavo da anni come professionista e come persona.