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Affido culturale, una nuova moneta di scambio intelligente

Negli ultimi giorni è stato promosso l'Affido Culturale, un'inizitiva d'impronta educativa e sociologica pensata per i bambini.
Negli ultimi giorni è stato promosso l'Affido Culturale, un'inizitiva d'impronta educativa e sociologica pensata per i bambini.

Ho trovato molto interessante un’iniziativa di impronta culturale e sociologica.

Ve ne parlo, forse potrebbe interessare a qualcuno.

Negli ultimi giorni è stato promosso l’Affido Culturale, una nuova forma di condivisione e di aiuto in un’epoca in cui questo tipo di iniziativa può realmente dare degli ottimi frutti sul piano culturale e su quello sociale.

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Più volte abbiamo affrontato il discorso dello scarso apprendimento scolastico in tempi di Covid e come la scuola da sola non riesca a colmare quella povertà educativa, ormai incolmabile e sintomo di un malessere sociale.

Dunque la necessità di azioni concrete con risultati tangibili.

In questa direzione si inserisce il progetto Affido Culturale, che ha come obiettivo proprio di fornire un servizio a quelle famiglie che non possono permettersi di frequentare gli spazi culturali del proprio territorio, attraverso l’intervento di famiglie che abitualmente vanno nei musei, frequentano teatri e cinema.

In questo modo si crea un mutuo scambio tra famiglie, fornendo un sostegno alla crescita culturale dei minori e allo stesso tempo creare nuovi contatti e limitare il distanziamento sociale.

Chi può aderire?

Il progetto cerca nuovi “genitori affidatari” culturali.

Al momento si rivolge alle famiglie residenti a Roma, Napoli, Bari e Modena.

Possono aderire tutti i nuclei familiari che abbiano già un figlio o più, ma anche coppie senza bambini o single che conoscano o abbiano partecipato ad attività culturali nella propria città.

L’iniziativa non è nuova perché già 400 famiglie sono ste coinvolte .

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A chi è rivolto?

Tutti i bambini tra i 6 e i 10 anni sono i destinatari del progetto; accompagnati da un familiare potranno partecipare insieme a 29 eventi culturali nell’arco di 3 anni.

Si tratta di visitare musei, fare passeggiate ed escursioni nella natura e, non appena possibile, tornare in teatri e cinema per assistere a spettacoli o concerti.

Altri spazi fruibili possono anche essere biblioteche cittadine o librerie, che sono sempre rimaste aperte nella seconda ondata di pandemia.

Concretamente come si può aderire?

Il servizio è gratuito perché finanziato dalla Fondazione “Con i bambini”.

Gli operatori del progetto culturale guideranno le famiglie “affidatarie”, tramite una App per la scelta dell’iniziativa o dell’evento, selezionabile con un QR code.

Per partecipare ai vari progetti si utilizza una moneta virtuale, l’e-ducato, con cui “pagare” i biglietti di accesso ai luoghi convenzionati, che invece sono gratuiti per i bambini in povertà educativa e per eventuali figli della famiglia “affidataria”, che avrà diritto a sua volta a un ingresso gratuito.

Oltre agli ingressi Affido Culturale si fa carico della merenda, qualora ci siano eventi che possano prevederla, o del costo dei mezzi pubblici che le famiglie che partecipano.

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Quindi basta contattare le seguenti associazioni e il gioco è fatto.

  • Roma: Casa dello Spettatore (affidoculturale.roma@gmail.com – Tel. 351 988 2078);
  • Napoli: Con La Mano del Cuore (affidoculturale.napoli@gmail.com – Tel. 327 855 9833);
  • Bari: Fondazione SAT (affidoculturale.bari@gmail.com – Tel. 351 122 7065);
  • Modena: PopBrains (affidoculturale.modena@gmail.com –Tel. 059 867 7814)

Che altro dire?

Non farsi scappare questa iniziativa di utilità sociale e in tempi di Covid, lo sappiamo, tutti dobbiamo fare qualcosa non solo per noi, ma anche per qualcun altro!!!

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Francesca Barbagiovanni
Sociologa ed esperta di comunicazione no profit. Ha condiviso la maggior parte della sua vita lavorativa con il terzo settore, coordinando attività socio-educative e progettando ambiti di intervento di integrazione sociale e lavorativa di minori e adulti svantaggiati. Tra le esperienze di maggior rilievo: coordinatore di attività socio-educative ed educatore professionale nell’ambito del centro diurno socio-educativo per disabili il Pineto (art.60 l.reg.2007) nella città di Trani Formatore di comunicazione nella relazione di aiuto con utenti disabili nell’ambito del progetto di Formazione csv 2014 dal titolo ”disabili e sessualita’ …un amore impossibile? Attività di monitoraggio ed intervento, in qualità di orientatore di famiglie in difficoltà, in collaborazione con i servizi sociali del comune di Trani . Saggista del “Terzo settore e il concetto di rete: costruzione sociale di un modello condiviso”, inserito nel volume Noi pubblicamente- edito da pensa multimedia-febbraio 2013 Moderatore di focus group su famiglia e disabilità nell'ambito di progetti della regione Puglia- associazionismo familiare 2009 E per concludere studio e monitoraggio delle famiglie nell'ambito del Censimento permanente della popolazione.