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TOSCANINI non molla

Piero Riggio, titolare e chef della trattoria Toscanini, ci concede un tempo di cottura interessante, in cui si racconta dopo aver aderito all’iniziativa ”io apro”.
Piero Riggio, titolare e chef della trattoria Toscanini, ci concede un tempo di cottura interessante, in cui si racconta dopo aver aderito all’iniziativa ”io apro”.

La trattoria Toscanini non molla.

Anzi continua a lottare.

Piero Riggio, titolare e chef della trattoria, ci concede un tempo di cottura interessante, in cui si racconta dopo aver aderito all’iniziativa ”io apro”.

L’esito della campagna, che dal 16 gennaio ha preso piede nel nostro territorio, non è stato quello sperato dai tre organizzatori: Antonio Sandri di Sassuolo, Mohamed “Momo” El Hawi di Firenze, Umberto Carriera di Pesaro. 

IO APRO non ha fatto breccia per la paura di multe e sanzioni gravi o per la scarsa solidarietà?

Chi può dirlo? Pur capendo il senso della protesta, di problemi e criticità la categoria ristorativa ne ha diversi. 

Eppure c’è chi non molla.

trattoria Toscanini

Toscanini è il protagonista della nostra intervista.

Nella provincia di Cremona, Piero Riggio è uno dei pochi che, nonostante il periodo e nonostante le normative, ha deciso di restare aperto.

Il ristorante rispetta tutte le indicazioni, è spazioso e risponde a tutto quello che il Governo, in questi mesi ha richiesto.

Lo chef della trattoria Toscanini racconta le difficoltà con le emozione di chi sta sempre in cucina e poco davanti alle telecamere, ciò che la propria attività ha affrontato.

E spiega il motivo della sua scelta.

Solidarietà innanzitutto, anche perchè la trattoria faceva comunque delivery e ma per motivi economici e di sostenibilità

Trovare un’alternativa per coprire almeno i costi è proattività, è problem solving e resilienza.

Piero ci ricorda la sua missione, la sua passione e il suo scopo come ristoratore: offrire momenti di qualità e convivialità.

La categoria della ristorazione sta vivendo oggettivamente un periodo critico e per alcuni esercizi è davvero difficile mantenere distanze, norme ed altro.

Per gli ambienti più spaziosi e per chi ha un’organizzazione 

“Noi abbiamo deciso che fosse giusto aprire ” continua Piero “ e questa professione che svolgo da 34 anni è iniziata con calci e gavetta”.

Questa determinazione e resilienza ci porta ad ascoltare una voce arrabbiata ma sfidante, pronta a rimanere a bocca aperta anche davanti ad una situazione che toglie parole, speranza e fiducia.

Ringraziamo Piero Riggio per il suo coraggio, per la sua struttura ben tenuta e rispettosa e per la sua testimonianza, che in ogni caso ci porta a riflettere.

A riflettere su quanto possa essere doloroso vedere la propria attività vuota e desolata.

Riflettere su quanto i costi siano spesso sottovalutati, non solo in termini economici, ma emotivi e organizzativi.

A riflettere su quanto la solidarietà tra imprenditori non sia scontata.

E su quanti effetti a lungo termine questa pandemia stia trascinando.

il ristorante : https://trattoriatoscanini.com

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