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Usa, il collasso della democrazia

Quello che è successo ieri nella capitale degli USA è forse l'esempio più chiaro di cosa succede quando una democrazia collassa sotto i colpi di parole d'odio.
Quello che è successo ieri nella capitale degli USA è forse l'esempio più chiaro di cosa succede quando una democrazia collassa sotto i colpi di parole d'odio.

Quello che è successo ieri nella capitale degli USA è forse l’esempio più chiaro di cosa succede quando una democrazia collassa sotto i colpi di parole d’odio.

Anche se quello che è successo poteva essere tranquillamente prevedibile, vederlo accadere fa sempre impressione.

Voglio fare una precisazione

Sono quattro anni che assistiamo ad una dialettica del potere che istiga violenza e discriminazioni.

Trump e i trumpisti sono l’esempio chiaro ed inconfondibile di come le fake news possono diventare pericolose.

La Trump Nation contro gli USA

Chiamiamo le cose con il loro nome

Quello di ieri in America è stato un colpo di mano, una provocazione per vedere se altro era possibile…

Iniziare l’anno vedendo quelle immagini mi fa credere che forse il 2020 non è ancora finito.

Davanti al televisore abbiamo assistito ad un goffo tentativo di “colpo di stato”, o almeno ad una prova di forza per bloccare la transizione democratica.

Certo i fan di Trump non erano organizzati in milizie, anche se armati erano…

I militari si sono schierati con il congresso, anche se con molto ritardo…

Tutti hanno condannato le violenze, anche perché stavano perdendo consensi…

Non è stato un colpo di stato, ma sicuramente la cosa più vicino ad esso da molti anni.

Quello che più colpisce è vedere come semplici parole possono accendere il fuoco dentro le persone.

Perché ricordatevi che parole violente portano ad azioni violente.

Il comizio di Trump davanti al congresso ne è stato l’esempio più chiaro.

Ha acceso la rabbia della folla ed è stato lui a far si che ieri è successo quello che è successo, non possiamo far finta di niente.

Anche perché fan di Trump e del suo modello politico ne abbiamo anche in casa nostra, seduti sulle poltrone della camera e del senato.

Usano la stessa comunicazione, e anche in Italia abbiamo persone che credono che per prendere il potere la violenza sia una possibile mossa.

usa

Stati Disuniti d’America

Quello che più mi ha colpito dell’assurda storia di ieri è stato che si è vista una palese linea di demarcazione tra chi ha potere e chi non ne ha.

Quando manifestarono i sostenitori del “Black live matters” c’erano ingenti misure di sicurezza in stile hollywoodiano.

Mentre ieri per fermare dei pazzi furiosi, ci saranno stati 30 agenti a dir tanto.

Sempre a livello comunicativo questo è un messaggio molto chiaro.

Alcune parti della società possono usare la violenza come forma comunicativa, altre invece non hanno diritto nemmeno di parlare.

Se ieri ci fossero stati latini e neri ad assaltare il parlamento usa, oggi parleremmo di centinaia di morti sui gradini del congresso.

Invece oggi parliamo di gente vestita da bufalo, persone armate e fascisti che sono riusciti ad entrare dentro la camera del congresso sedendosi addirittura sulle sedie del potere.

usa

Trump non è riuscito a fare un colpo di stato negli usa, ma ha sicuramente testato il “suo” popolo.

E attraverso la sua comunicazione questo popolo può essere veramente pericoloso.

Che le immagini di ieri siano un monito per tutti noi, soprattutto per quelli che credono che le parole rimangano solo dei suoni e non si trasformino in azioni.

Vi ricordo che durante la repubblica di Weimar, Hitler fu liquidato come un “bonaccione” che poteva tenere buona la chiesa.

Mussolini e i suoi squadristi erano, per il governo ed il re “solo persone molto affiatate”

Chi ha il potere comanda anche la comunicazione e veicola la storia.

I neri in America con Trump erano riottosi violenti e pericolosi, e sono stati ammazzati per essere usciti a prendere le sigarette.

Mentre, sempre per il Tycoon, i Bianchi armati davanti al congresso sono dei patrioti che erano li per far rispettare la democrazia.

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Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.