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Revenge porn. Punire non basta.

Le donne e gli uomini hanno il diritto di godere delle proprie fantasie sessuali e di metterle in pratica consensualmente.
Le donne e gli uomini hanno il diritto di godere delle proprie fantasie sessuali e di metterle in pratica consensualmente.

Del caso della maestra vittima di Revenge porn credo si sia parlato in tutte le salse per cui quello su cui mi voglio soffermare io sono alcune possibili azioni da fare per uscirne, per far diminuire i casi come questo .

Il dato più sconcertante della vicenda citata è che molti commenti social e non hanno fondamentalmente puntato sul “sì ma lei”.

Anche quando non davano attenuanti all’uomo che ha diffuso le immagini, hanno espresso un giudizio morale sul comportamento erotico sessuale della maestra giudicandola di fatto imprudente o comunque moralmente discutibile perché faceva sexting col suo amante.

E qui c’è la prima azione che possiamo fare. 

Più daremo spazio alle nostre fantasie e più ci libereremo dai nostri tabù sessuali meno giudicheremo quelli degli altri.

Le donne e gli uomini hanno il diritto di godere delle proprie fantasie sessuali e di metterle in pratica consensualmente. 

Il sexting è un atto erotico, un atto di seduzione e un aspetto delle pratiche sessuali e nulla più. Si basa sulla consensualità e la fiducia né più né meno di qualsiasi altra pratica sessuale. 

La sessualità è un diritto e affermare e vivere la propria sessualità in modo attivo, libero e anche atipico non fa di noi persone immorali.

Una donna che spedisce all’amante, al marito, alla moglie o alle sue relazioni qualunque sia lo stile relazionale che abbia scelto, una foto di nudo o una foto erotica ha il diritto di farlo e non per questo diviene incapace di fare il suo lavoro sia esso di maestra, giudice, operatrice ecologica, ministra, infermiera. 

Le foto appartengono al privato, all’intimo, all’eros.

Revenge porn è violenza

Quando qualcuno le diffonde interrompe un patto di fiducia, di intimità e di relazione (oltre che commettere un reato). 

Sia che lo faccia per vendetta alla fine di una relazione, sia che lo faccia per vantarsi.

Ed eccoci alla seconda azione.

Sviluppare l’intelligenza sessuale 

Per molti uomini, specialmente eterosessuali e cis gender ma non solo, la sessualità è scollegata dalla costruzione relazionale emotiva. 

Il sesso è più un passaporto sociale, un mezzo per definire sé stessi socialmente e nel ruolo stereotipato che si sentono di avere, un mezzo di potere e potenza piuttosto che l’incontro con l’altra persona.

Personalmente io dico sempre che faccio educazione sessuale e mai affettivo- sessuale perché il sessuale contempla già in sé la sfera delle emozioni, della comunicazione, della relazione.

Una buona educazione sessuale per me parte dallo sviluppo di una intelligenza sessuale che prevede lo sviluppo di competenze corporee e di competenze emotive.

Una delle competenze emotive su cui lavorare è lo sviluppo dell’empatia.

cultura contro revenge porn

Nei panni dell’altro…

È molto più difficile mettere in atto azioni di diffamazione, di violenza e di umiliazione quando siamo in grado di metterci nei panni altrui.

Se sento che la foto di nudo sul mio cellulare appartiene a una persona, se le do il ruolo di ricordo di una intima relazione nel mio cuore e nella mia mente, se quella immagine o quel video divengono non un oggetto, una medaglia, ma un soggetto che parla di relazione ed emozioni allora ne avrò molto più rispetto.

E qui veniamo alla terza azione che possiamo fare.

Costruire la cultura del consenso

Il consenso non è dire Si o No, ho scritto un articolo specifico su questo.

Il consenso prevede che le persone comunichino, che le persone definiscano termini relazionali e pratiche in ambito sessuale, prevede che si esplicitino i dubbi e le emozioni.

Deve essere esplicito, libero, entusiasta, informato, sempre revocabile.

Cultura del consenso contro il Revenge porn

La cultura del consenso permette soprattutto di sapere accettare i No senza sentirsi umiliati a tal punto da volersi vendicare umiliando o distruggendo l’altro.

La cultura del consenso è fondamentale nella sessualità proprio perché entriamo nel campo dell’intimo. 

Quando facciamo all’amore, anche occasionale, ci esponiamo, ci fidiamo e affidiamo.

 In una parola ci mettiamo a nudo.

La cultura del consenso richiede di essere costruita fin da bambini ma, ovviamente, può essere e deve essere “rinfrescata” e mantenuta negli adulti.

 Il consenso è la base del rispetto vero e non formale e dove vi è rispetto il Revenge porn non attecchisce molto.

“Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo.” Tiziano Terzani

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Anna Bernardi
Dal 1996 sono Infermiera e già dai primi anni di lavoro mi sono accorta che la parte che amavo coltivare del lavoro era quella relazionale La mia curiosità mi ha spinta verso lo studio di modi differenti e integrati del prendersi cura delle persone e il mio incontro con la Dott.ssa Balconi Loredana e il Dott. Alessandro Quadernucci e la loro Accademia del NEI(Integrazione Neuroemozionale) prima, e poi con la Dott.ssa Milena Screm e il suo modello di Breathwork e counseling a mediazione corporea  mi hanno permesso di dare forma e sostanza professionale a questa mia passione. Fra i mille corsi più o meno lunghi di mindfulness, gestione del dolore, comunicazione, master per conduzione di gruppi e gestione delle coppie in counseling ho incontrato la sessuologia che ho approfondito presso una delle più vecchie scuole di sessuologia, il CIS-Centro Italiano di Sessuologia., dove ho conseguito il titolo di Consulente sessuale dando struttura e sostegno a un ambito di cui mi occupavo da anni come professionista e come persona.