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Google meet e didattica a distanza

La DAD o didattica a distanza è stata molto criticata in questo periodo di pandemia, ma forse con google meet potrebbe cambiare qualcosa.
La DAD o didattica a distanza è stata molto criticata in questo periodo di pandemia, ma forse con google meet potrebbe cambiare qualcosa.

La DAD o didattica a distanza è stata molto criticata in questo periodo di pandemia, ma forse con google meet potrebbe cambiare qualcosa.

Io sono sempre stato un grande sostenitore della tecnologia, soprattutto se questa può portare un reale aiuto alla nostra quotidianità.

Questa pandemia ha costretto tutti noi a cambiare abitudini e spesso la tanto desiderata tecnologia non ci ha supportato in questa transizione.

Ci siamo scoperti fragili, e la televisione e gli smartphone non hanno colmato la nostra ricerca di socialità.

La tecnologia è passata da essere utile ad essere…

….bho forse meno funzionale alla nostra vita di quanto potessimo pensare.

Non sto parlando della tecnologia futile, quella di cui riempiamo la casa, tipo lo smartphone di ultima generazione che fa pure il caffè o il robottino che ci pulisce casa.

Parliamoci chiaro, la nostra vita ormai ruota intorno alla tecnologia, e scoprire che questa, soprattutto in contesti sociali e pubblici non funziona bene ci lascia basiti.

Certo molti di noi hanno scoperto che esisteva un mondo intorno a loro, fatto di tecnologia utile, che poteva cambiare la loro vita lavorativa.

Tipo ad esempio google meet e altre piattaforme per fare formazione a distanza che hanno “salvato” tanti formatori.

Ma a livello pubblico ho visto una crisi profonda dalla quale ancora non siamo realmente usciti.

Didattica a distanza, problemi molto vicini

Uno dei campi che più ha sofferto della nuova vita in tempo di covid, oltre ovviamente quello sanitario, è quello dell’educazione.

Abbiamo già parlato delle problematiche che una didattica a distanza potrebbe avere sull’educazione

E più ci guardiamo attorno più assistiamo attoniti ad uno sgretolamento del nostro, tanto elogiato, sistema scolastico.

Quando il virus ci ha investito non eravamo preparati e siamo dovuti ricorrere a rifugi di fortuna.

Abbiamo scoperto che il nostro sistema non era in grado di transitare da una didattica in presenza ad una a distanza.

google meet

E non solo perchè la maggior parte della scuole era rimasta ad una tecnologia dei primi anni 2000.

Certo le scuole hanno le LIM….

Ma spesso non hanno una connessione decente per stare su internet.

Certo abbiamo i libretti e i voti online…

Ma continuiamo a far studiare i ragazzi su tomi di 400 pagine e siamo totalmente incapaci di fare esercitazioni su word o excel.

I nostri professori non hanno ricevuto in questi anni delle formazioni sull’avanzamento della tecnologia, quindi non mi stupisco quando molti di loro si lamentano perchè non riescono ad usare le piattaforme DAD.

E visto che ora siamo tornati a fare lezione a distanza è necessario un cambio di registro, anche perchè realmente non sappiamo quando questa situazione muterà.

Google meet is the new bidello

Molti dei professori hanno evidenziato come le difficoltà della DAD sono di due caratteri diversi:

Da una parte abbiamo la difficoltà a costruire lezioni che siano veramente conciliabili con la didattica a distanza, anche perchè è assurdo pensare che siano lezioni normali.

Questa problematica per essere appianata prevede uno studio precedente che deve essere fatto dai professori stessi, con ovviamente il supporto della scuola che deve fornire loro tutti gli strumenti teorici e pratici per fare il cambio necessario.

google meet

L’altro problema emerso della DAD è nel “controllo” della classe.

Questo perchè quando si è in classe i ragazzi sono più soggetti a rispettare il professore e la lezione, mente davanti ad uno schermo, nella propria camera, spesso si sentono più liberi di non rispettare le regole.

Se a questo aggiungiamo molto tempo perso per controllare le presenze a lezione, tra connessioni lente e cali fisiologici delle reti network, capiamo che questo sia un tanto dolente.

su questo punto possiamo trovare aiuto nella tecnologia, perchè Google meet ha rilasciato un plug-in in grado di tracciare in autonomia la presenza scolastica, e questo aiuterà e non poco i nostri professori a concentrarsi sulle cose importanti.

Google meet non è il vaccino per l’educazione

Abbiamo scoperto sulla nostra pelle che non siamo una nazione che fa della tecnologia uno dei suoi punti di forza.

Ci siamo scoperti poco propensi a modificare il nostro lavoro in funzione dei tempi e dei cambiamenti che dobbiamo affrontare.

googel meet

E forse questi strumenti potrebbero aiutarci in questa transizione.

Però non basta

Serve mettersi intorno ad un tavolo (meglio virtuale in questo periodo) per ridiscutere il modo di fare educazione.

Dobbiamo costruire strutture in grado di portarci davvero nella scuola 3.0

E soprattuto dobbiamo fornire ai nostri professori delle formazioni in grado di fornire strumenti per semplificare il loro lavoro non appesantirlo.

Abbiamo tanti problemi a livello educativo nazionale e continuare a togliere fondi e mettere toppe non risolve i problemi.

Ma forse la tecnologia potrebbe aiutarci

Se solo fossimo in grado di accettarla e non demonizzarla

Perchè è vero che i ragazzi hanno bisogno di vivere la didattica in presenza…

…ma non perchè siamo assolutamente incapaci di fornirgli quella a distanza.

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Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.