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Me contro Te o Me contro Uan?

E' il tempo di Luì e Sofì e posso affermare che, a livello educativo e comunicativo, stimolano la fantasia e la creatività.
E' il tempo di Luì e Sofì e posso affermare che, a livello educativo e comunicativo, stimolano la fantasia e la creatività.

Oggi a qualsiasi ora trovo Me contro Te mentre alle 16.00 io crescevo con Bim Bum Bam.

Era “uantastico”.

Paolo Bonolis e Licia Colò ci intrattenevano per qualche momento con una linguistica forbita e domande intelligenti.

Erano gli anni ‘80.

Erano altri tempi.

bim bum bam

Oggi è il tempo di Luì e Sofì.

E, nonostante siano lontani dai miei canoni cartoonistici, posso affermare che, a livello educativo e comunicativo, sono in linea con l’obiettivo di stimolare fantasia e creatività.

Sento spesso criticare la loro apparente stupidità o il loro fantomatico cinismo.

In realtà ho studiato bene le loro parole e la loro modalità strategica di “entrare” nella testa (e anche nelle tasche!) dei piccoli spettatori.

A malincuore, debbo confermare che sono innocui se presi e guardati con intelligenza.

I messaggi sono giusti e sono molto importanti :

“da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”

Me contro Te

forse, dovremmo cantarla più spesso anche noi.

Non dicono parolacce, fanno intrugli e producono una quantità infinita di slime e fanno ridere!

Magari possono non piacere a noi adulti…e menomale!

O forse pensiamo di avere un’età in cui non possiamo più divertirci davanti a cose semplici o pasticci epocali?

Bim Bum Bam o Me contro Te, riflettiamoci.

Bim Bum Bam o Art Attack, in fondo, di cosa trattavano? Di questo.

Forse in un modo diverso, in un mondo diverso…meno tecnologico e più autoritario…forse meno veloce e più serio.

Ma sempre pasticci e urlacci caratterizzano il mondo fantastico dei nostri piccoli.

Ho due bambine e non sono molto addicted ai “Me contro Te”.

me contro te

Anche perchè io il Pc e Youtube li somministro con le pinze e in casi di estrema difficoltà.

Ci piacciono il divano e i cartoni ed è un momento di coccola.

Ci piace la Pixar e i film di lacrimaggio…quelli in cui sgorgano fiumi di emozioni.

E, confesso che siamo andati al cinema a vedere “La vendetta del Sig.S”, compriamo gli slime dei Me contro Te e le figurine.

Perché sono i supereroi di oggi.

Migliori di tanti altri!

Parlo di Charlotte e Anita Stories e di tante altre stupidaggini che sono troppo a portata di mano, anzi di click.

Possiamo criticare il merchandising di Luì e Sofì? e allora ci dobbiamo mettere che le pubblicità, negli orari tattici, ci sono sempre state…anche negli anni’80.

Forse dobbiamo criticare il fatto che Youtube è sempre attivo e che basta connettersi per trovare i Me contro Te ricordandoci che ci connettiamo noi!

Siamo noi che scegliamo.

Siamo noi, in questo caso parlo dei genitori, che decidono quanto e come, cosa e perché.

Quindi, la domanda non è tanto se Uan o Bonolis siano più intelligenti.

La domanda è: cosa decidiamo di scegliere?

Quante ore scegliamo di mettere i nostri figli davanti a Youtube?

Quali programmi vogliamo selezionare per i nostri bambini?

Forse questa libertà di scelta ha bisogno di una capacità decisionale più precisa e impegnativa.

tecnologia bambino

Perché mentre i nostri genitori sapevano che Bim Bum Bam durava dalle 16.00 alle 16.30 e scampavano capricci e scenate, per guardare ad oltranza la saga dei Me contro Te, noi abbiamo una responsabilità maggiore.

Quella di chiudere la scheda del browser dopo massimo 1 ora (tempo medio suggerito dai dottori e educatori esperti).

Quella di essere più consapevoli che gli strumenti tecnologici sono pericolosi se troppo esposti, specialmente fino ai 10 anni (la pediatra terapeuta americana Cris Rowan in merito all’uso della tecnologia da parte di bambini e ragazzi, sostiene una tesi importante riguardo ai grossi pericoli per la salute che un uso eccessivo può comportare, spesso sottovalutati dai genitori).

Quella di giocare un po’ di più insieme o lasciarli annoiare…magari facendogli fare quelle pozioni e intrugli di Me contro Te non con la fantasia al telefono, ma in tavola o per terra, sporcando un po’ di più le mani che il cervello!

Perché

“la cura per la noia è la curiosità e non ci sono cure per la curiosità!”

Dorothy Parker

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