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Un muro di bugie

20mila bugie, appiccicate ad un muro di Brooklyn. Sono quelle di Trump e rappresentano l'opera artistica di Radio Free Brooklyn.
20mila bugie, appiccicate ad un muro di Brooklyn. Sono quelle di Trump e rappresentano l'opera artistica di Radio Free Brooklyn.

“Muro delle bugie”, questa è la traduzione del titolo dell’opera artistica curata da Radio Free Brooklyn (Wall of Lies); come vedete nelle immagini l’opera consiste in centinaia di post-it colorati attaccati sopra un muro di Brooklyn.

Quest’opera è composta da più di 20mila “bugie” che secondo il quotidiano Washington post il presidente degli stati uniti, Donald Trump, avrebbe detto da quando è entrato in carica nel 2017.

bugie - wall of lies trump
Wall of lies

Ho visto l’installazione artistica, ho sorriso per la genialità dei suoi creatori e poi mi sono soffermato a ragionare su cosa sia veramente una bugia e finita la riflessione ho deciso di scrivere questo articolo.

Una bugia è letteralmente un inganno o un’ astuzia che ha la funzione di raccontare una visione contraria alla realtà che abbiamo davanti. Questo introduce però una serie di riflessioni molto importanti: da una parte l’intenzione dietro alla bugia e dall’ altra la consapevolezza che questa sia veramente una distorsione della realtà.

Bugie buone e bugie cattive

Conoscere quali sono le intenzioni dietro una bugia è fondamentale, perché come sappiamo esistono bugie “buone” e bugie “cattive”. Nella categoria delle bugie buone inserisco tutte quelle mezze verità che sono funzionali al raggiungimento di un obiettivo ecologico, cioè un obiettivo positivo e funzionale, per noi stessi e per gli altri. Il classico esempio è l’esistenza di babbo natale, che non è reale ma diventa funzionale per costruire un mondo di fantasia positivo per il nostro bambino e per la sua crescita.

Quanto spesso usiamo mezze verità nella nostra quotidianità? Quanto sarebbe più funzionale per noi trovare modalità comunicative positive che raggiungono i nostri risultati senza dover nascondere parti della verità?

Le bugie “bugie cattive” sono tutte quella distorsioni che raccontano una diversa ed errata visione della realtà. Questa categoria è caratterizzata dalla volontà di nascondere la realtà per indirizzare l’altro verso una costruzione di nostra creazione. 

Queste bugie sono sempre caratterizzate da una volontà precisa della persona che le esprime. 

Il primo esempio che mi viene in mente sono le persone che dovrebbero seguire una dieta ma invece mangiano in modo disfunzionale. E quando fanno il successivo controllo, non avendo perso la quantità prefissata, iniziano ad accampare scuse dicendo che sono entrati in gioco altri fattori perché “loro hanno seguito la dieta scritta”.

Le bugie sono spesso legate a delle “mancanze” personali. 

Sono usate per mascherare dei limiti e dei fallimenti; sono il nostro primo strumento per gestire le criticità senza prenderci la responsabilità di quello che è successo.

Ovviamente la bugia può avere anche carattere altamente negativo, soprattutto quando viene usata per manipolare volontariamente un’altra persona, ma qui si andrebbe a parare in discorsi molto complessi che avrebbero bisogno di molto approfondimento. 

Consapevole di mentire?

La seconda dimensione che dobbiamo tenere presente è la consapevolezza che ha una persona di quello che dice. Molto spesso chi parla non è realmente informato e quindi quello che dice potrebbe essere errato o esserlo in parte e diventare velocemente una bugia. 

Il mondo dei social network è il primo produttore di bugie e fake news al mondo.

Ormai abbiamo perso la capacità di usare il nostro senso critico e prendiamo per vero tutto quello che ci passa davanti.

Quante volte avete visto passare una notizia sui vostri social per poi venire a scoprire che si trattava di una bugia?
Quante volte vi siete arrabbiati, spaventati, sentiti allegri, ecc davanti ad un’informazione, per poi sperimentare la delusione e la vergogna quando vi siete resi conto che si trattava di una “cavolata”?

Le bugie sui social sono diventate una strumento di controllo molto potente perché hanno il potere di condizionare i lettori e far crescere dentro di loro delle credenze importanti. Per questo sono spesso usate dai politici e da tutte quelle persone che usano l’informazione come forma di controllo e come bacino d’utenza per racimolare voti.

Senso critico vs fake news

Cosa possiamo fare per non cadere preda delle fake news?
Di sicuro, sviluppare il nostro senso critico: non fermandoci alla prima notizia, ma andando a cercare le fonti, verificare i fatti e solo alla fine prendere una posizione in merito. 

Attenzione, questo non significa mettere in discussione tutto quello che leggiamo!

Significa avere la capacità di porsi delle domande, non rispondere di getto e voler approfondire una notizia.

E questo possiamo impararlo ed insegnarlo.

Per questo, io sono un sostenitore dell’idea di insegnare nelle scuole il senso critico e la capacità di analisi. Questo permetterebbe ai nostri ragazzi di fermarsi e prendere decisioni coscienti e non decisioni mediate dalle prime reazioni a delle notizie condivise da “MrTopo2001”.

Una bugia raccontata cento volte diventa una realtà.

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Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.