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PNL si o PNL no?

Sulla Programmazione Neurolinguistica si trova di tutto; critiche, celebrazioni, assurdità e mille definizioni e interpretazioni . In questo breve articolo non voglio certo dimostrare che è una metodica straordinaria e illuminante ,in questo articolo non voglio certo dimostrare che attraverso di essa si ristruttura la forma e l’elaborazione dell’esperienza vissuta! Voglio solo incuriosirvi e farvi “sentire” quanto la sua complessità sia poco definibile e inquadrabile, senza approfondimenti e studi precisi.

Voglio solo esortarvi a giudicare dopo e solo dopo averla letta, riletta e studiata.

La sua magia e la sua “follia” sono affascinanti

Emanuela Caiano

La PNL nasce da un matematico rockettaro (Richard Bandler) e da un linguista esperto in grammatica trasformazionale (John Grinder) in una location incredibile ,la California degli anni’70. “Modellando” psicoterapeuti che hanno rivoluzionato il panorama psicologico( Bob Spitzer, Virginia Satir, Fritz Perls, Gregory Bateson, Milton Erickson) i due fondatori della Pnl hanno creato una metodica basata sullo studio della struttura della comunicazione, non sul contenuto.

Jhon Grinder e Richard Bandler

La metodologia del Modelling, che usavano i due fondatori, andava ad osservare chi aveva già ottenuto
risultati ,”copiando” la strategia, le convinzioni e lo stato emotivo del modello di eccellenza.
Infatti in assenza anche di uno solo dei precedenti elementi ,il modello preso come riferimento non sarà efficace.

SE sai come farlo ma non sei nello stato d’animo funzionale o non credi ai principi base, il modeling serve a ben poco.

Emanuela Caiano

Ed è proprio attraverso questi principi base ( convinzioni /presupposti dati per veri dalla Pnl) che si fonda questa metodica; sono 16 ed ho selezionato qui i 5 a mio avviso, fondamentali:

  • La rappresentazione mentale di ciò che ci succede è più importante di ciò che succede veramente . Ecco che cambiare la rappresentazione è più importante che cambiare il contenuto.
  • Il significato della comunicazione è dato dalla risposta ottenuta (essere responsabili è il primo passo per poter modificare la comunicazione )
  • La mappa non è il territorio (la realtà è soggettiva )
  • Le persone hanno tutte le risorse necessarie per ottenere il proprio cambiamento e successo
  • Legge della varietà necessaria:(legge di Ashby) l’elemento che ha maggiore flessibilità di comportamento ed il maggior numero di connessioni neurali è quello che maggiormente influenza il sistema (avere molte scelte e saperne creare diverse ,è meglio di averne poche o zero!).

Per cominciare a capire concretamente come agisce la PNL dobbiamo partire con un viaggio, e il nostro comincia con un elefante. NON pensare ad un elefante, non pensare ad un elefante, non pensarlo!
E’ un attimo, ma l’elefante enorme nella tua testa ha fatto capolino giusto? E’ lì apparso dal nulla, senza ma e senza sé. Eppure, ti avevo detto di NON pensarci! Se al posto dell’elefante ci fosse un barattolo di nutella e tu fossi in dieta? Oppure una sigaretta e tu volessi smettere di fumare? O un collaboratore che hai voglia di rimproverare? Avresti il tuo “oggetto” del desiderio davanti a te che, con tutte le sue forze, ti ricorda quanto sia buono, non c’è dieta o prescrizione che tenga.

Questo è un minuscolo esempio di come funziona il nostro cervello: in questo caso ci dice che non sa processare le negazioni. Proiettiamo l’esempio a semplici atteggiamenti che mettiamo in atto quotidianamente: dai divieti che diamo ai nostri figli, ai problemi che insorgono sul lavoro, alle performance nello sport e nella musica, agli obiettivi che ci diamo, tendiamo maledettamente a sottolineare cosa non vogliamo, e – guarda caso – facciamo fatica ad uscirne.

La filosofia della PNL è proprio quella dell’elefante: pensare di cacciarla ci riporta sempre a lei, pensare al problema ci predispone a pensare con le logiche del problema stesso. E’ come quando ci diciamo “non devo agitarmi quando parlo in pubblico”: stiamo comandando al nostro cervello di pensare al problema e lo stiamo attivando ad auto-produrre ansia. L’elefante non può essere eliminato – questo è il classico vecchio approccio del “problem solving” – ma va dissolto, sostituito con qualcos’altro di positivo che vogliamo raggiungere al suo posto.

Tutto questo come si chiama? Possiamo chiamarlo PNL, possiamo chiamarlo Goal Setting, o ancora Coaching. I nomi sono tanti, quel che a noi importa è che abbiamo cominciato a sperimentare come maneggiare con più efficacia i nostri schemi cognitivi per ottenere concreti miglioramenti alla nostra vita!

Emanuela Caiano
Esiste l'esempio. Esiste l'emozione. Esiste un nuovo modo di educare attraverso l'ispirazione. La mia missione? aiutar le persone a liberare il proprio potenziale attraverso la scoperta delle infinite risorse che risiedono dentro di sé.