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D. Goleman – “Intelligenza emotiva”

Leggere questo libro è sempre un’avventura che ci porta in mondi simili ma sempre diversi, perché ogni volta si scoprono nuovi concetti e nuove strade di pensieri da percorrere
Leggere questo libro è sempre un’avventura che ci porta in mondi simili ma sempre diversi, perché ogni volta si scoprono nuovi concetti e nuove strade di pensieri da percorrere

Leggere questo libro è sempre un’avventura che ci porta in mondi simili ma sempre diversi: ogni volta si scoprono nuovi concetti e nuove strade di pensieri da percorrere.
La base della ricerca che ha portato Daniel Goleman a “scoprire” e individuare le caratteristiche dell’Intelligenza emotiva si fonda su una domanda intellettuale che lo psicologo si pose all’inizio delle sue ricerche:

come mai uomini con un quoziente intellettivo elevato (calcolato secondo i test sull’intelligenza) e con un eccellente rendimento scolastico, non raggiungevano (in una significante parte dei casi analizzati) quei successi socio-familiari che si sarebbero aspettati?

Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene

Daniel Goleman
intelligenza emotiva

È molto interessante osservare come la nozione di intelligenza sia passata dalle capacità di fare calcoli o di usare la logica a capacità relazionali e di gestione delle emozioni e dello stress.
Provando a fare un azzardo cognitivo, possiamo iniziare ad affermare che, per raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo essere in grado di saper gestire le nostre emozioni e quelle delle altre persone con cui ci troviamo ad interagire.

Dobbiamo interagire con modalità di cooperazione ed empatia perché solo attraverso queste capacità i nostri risultati saranno eccellenti. 

La situazione di crisi della società americana (nel periodo in cui Goleman fa uscire i suoi studi) era causata da una crisi emozionale che trova la sua degenerazione nell’uso incontrollato di alcool e droghe, nel dilagante clima di violenza e insicurezza fisica e sociale e nella precarietà dei rapporti intimi o meno tra le persone.

L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali

Daniel Goleman

Le emozioni fanno parte della nostra vita e, se non siamo in grado di esprimerle, controllarle e gestirle corriamo il rischio che queste prendano il sopravvento portandoci a comportamenti poco efficaci o, addirittura, distruttivi per la nostra integrità e sanità.

Mantenere un buon equilibrio tra la parte razionale e quella emotiva del nostro cervello permette di usare al meglio le nostre capacità e ci facilita il percorso verso il benessere socio-economico.

Secondo Goleman l’intelligenza emotiva è caratterizzata da cinque abilità che si supportano e completano a vicenda:

  • conoscenza delle proprie emozioni
  • controllo delle emozioni
  • motivare sè stessi
  • riconoscimento delle emozioni altrui
  • gestione delle relazioni

Queste caratteristiche che compongono l’intelligenza emotiva sono la base per poter definire in secondo luogo una persona emotivamente intelligente.

Secondo Goleman, una delle cause di questa crisi che stiamo vivendo (e quindi uno dei punti dove dovremmo andare a focalizzarci per cercare di migliore la situazione attuale) è dovuta da una analfabetizzazione emotiva. Cioè, da una mancanza cognitiva e fisica delle differenze (e della presenza) di varie emozioni che, unite ad una scarsa capacità relazionale, ha fatto sì che oggi i nostri rapporti siano deboli o quasi inesistenti. Quando non sono distruttivi o malsani.

Anche se il quadro generale non è dei migliori non buttiamoci giù!

Il nostro cervello è un bellissimo computer plastico in grado di assimilare e imparare continuamente se messo in condizioni di svilupparsi.

L’altra grande notizia è che le competenze emotive possono (anzi, devono!) essere apprese e allenate per migliorare la propria vita.

Come in una reazione a catena, anche quelle di chi ci sta attorno, perché il cambiamento si propaga come un’onda dentro uno stagno, generando sempre altro cambiamento.

Nei prossimi articoli entreremo in profondità di ognuno degli aspetti che compongono l’intelligenza emotiva per analizzarli e renderli di più facile comprensione.

Troppo spesso ci capita di dover affrontare dilemmi postmoderni con un repertorio emozionale adatto alle esigenze del Pleistocene.

Daniel Goleman
Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.