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D. J. Siegel – “la mente adolescente”

Too often we forget that discipline really means to teach, not to punish. A disciple is a student, not a recipient of behavioural consequences

In questo testo Siegel ci accompagna in un viaggio dentro la testa degli adolescenti, le sue intenzioni sono abbastanza chiare; da una parte vuole sfatare alcuni miti che girano intorno ai ragazzi e che li fanno emergere come macchine ormoniche che vivono di sbalzi d’umore e scelte irrazionali e dall’altra parte vuole accompagnare il lettore dentro il funzionamento strutturale del cervello e come questo sia attraversato da mutamenti precisi e fasi fondamentali che accompagnano il ragazzo verso la sua formazione e il suo diventare adulto.

Le caratteristiche mentali dell’adolescenza sono: 

INTENSITA’ DELLE EMOZIONI – negli adolescenti notiamo come le emozioni siamo molto potenti e possiamo individuare due vie con le quali si manifestano; da una parte questa intensità emotiva apporta carica vitale e diventa una fonte di energia vitale e fondamentale. Dall’altra parte possiamo osservare come questa intensità emotiva sia la causa degli sbalzi d’umore frequenti e possa portare ad una reattività molto forte.

LA RICERCA DI NOVITA’ – gli adolescenti sono spinti alla ricerca di gratificazioni perché ci sono cambiamenti nei circuiti cerebrali che portano ad una curiosità verso il nuovo e un’apertura al cambiamento che porta alla progettualità. Inoltre possiamo osservare come questi cambiamenti sono responsabili di una ricerca di sensazioni forti che unita ad una propensione al rischio potrebbe portare a impulsività e una minimizzazione del rischio.

ESPLORZIONE CREATIVA – questa componente creativa ha una base fondamentale nell’ampliamento della consapevolezza degli adolescenti, questo processo si manifesta nella strutturazione del pensiero concettuale e dall’altra parte del ragionamento astratto. Questa a mio avviso è una delle parti fondamentali della crescita dell’adolescente perché permette di osservare e processare il mondo che lo circonda in modi nuovi, lasciando andare le “definizioni di normalità” per iniziare a vedere il mondo con occhi nuovi; ovviamente questo può portare a disorientamento dovuto alla mancanza di punti di riferimento che legato alle pressioni dei coetani può portare a crisi di identità.

COINVOLGIMENTO SOCIALE, essendo l’adolescenza un momento fondante della personalità della persona, molte ricerche si sono soffermate sui meccanismi che ne fanno parte e uno di quelli che più viene affrontato è la modalità con cui si formano le relazioni tra pari e gli scontri tra diversi contesti sociali. Secondo Siegel il coinvolgimento sociale è fondamentale perché permette una formazione di relazioni di sostegno con coetanei che permette di distaccarsi dal nucleo familiare primario e porta al benessere e alla felicità della persona, quello che emerge di controproducente invece avviene rispetto agli adulti che rappresentano le “vecchie regole”, questo porta spesso a sottovalutare i rischi in nome di un’accettazione sociale.

Durante l’adolescenza si costruiscono i rapporti, le amicizie e il modo di costruire relazioni che ci porteremo dietro per tutta la vita è un momento molto importante perché avvicina i ragazzi a scoprire quali sono i loro talenti e tutto questo mondo di scoperte è accompagnato dalle passioni forti e formanti. Molto interessante è il ruolo dei genitori che nella mente del ragazzonon sono più eroi, ma diventano persone, adulti, diversi da loro e dai suoi coetanei.


Il compito degli adulti che si rapportano con degli adolescenti dovrebbe essere quello dimantenere aperti i canali di comunicazione, per come per far capire ai ragazzi che esiste una diversità manifesta con una struttura e un funzionamento diverso, ma questo non nega la realtà: siamo tutti parte di una comunità, la vera sfida diventa rispettare reciprocamente queste differenze.

Questo testo andrebbe tenuto sotto il cuscino o dentro la libreria di ogni genitore per aiutare i figli nel percorso della vita e per aiutare gli adulti a far fronte a tutto quello che comporta ciò.

Alessandro Quadernucci – mio padre
Michele Quadernucci
Laureato in Sviluppo economico, Cooperazione internazionale e Gestione dei conflitti presso l’Università degli Studi di Firenze, ha ampliato le sue competenze con un diploma triennale di Counseling psicosomatico ad indirizzo comunicativo, olistico, integrato. Ha proseguito le sue formazioni nel campo della formazione e del benessere ottenendo l’Internazional NLP Coaching Certification di Grinder, Bostic e Frausin e diventando formatore nell’uso delle LifeSkills. Lavora per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva nel contesto educativo e formativo, usando la gestione dello stress e delle emozioni come base per una didattica innovativa; negli anni ha sviluppato modelli di lavoro sulle emozioni e sulla didattica legati alle LifeSkills e all’intelligenza emotiva, che permettono di ottenere risultati eccellenti, ecologici e ripetibili.